Trasparenza e fondazioni bancarie (Ricerche)

di Andrea Camaiora
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“Fondazioni, operazione trasparenza”. Venne salutata così nell’aprile 2015 la firma del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e del presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, sul protocollo di riforma delle fondazioni di origine bancaria. Con la firma dell’accordo, le fondazioni bancarie si erano impegnate a rendere pubbliche – sui propri siti web – informazioni complete sulla loro attività. A distanza di quattro anni, però, molte delle disposizioni previste dal protocollo d’intesa sono rimaste lettera morta.

Lo studio di comunicazione The Skill, guidato da Andrea Camaiora, specializzato in litigation pr, comunicazione trasparente e di crisi, ha analizzato i siti web di venti tra le principali fondazioni bancarie italiane. Il Protocollo d’intesa Acri-Mef impegna, all’articolo 11, le fondazioni bancarie a rispettare nove parametri di trasparenza, e in particolare a pubblicare statuto, regolamenti, bilanci, documenti programmatici previsionali, informazioni concernenti appalti affidati di importo superiore a 50.000 euro, bandi, curricula dei componenti degli organi, documenti relativi ai risultati della valutazione effettuata ex post in merito all’esito delle varie iniziative finanziate. L’analisi di The Skill mostra, però, un’adesione solo parziale ai parametri.

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